26 gennaio 2022 Jcases Miriam Mangieri

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Il 31 gennaio 2017, Joaquim Jósé Esteves Lopes Granja depositava presso l’EUIPO una domanda per la registrazione del segno denominativo PORTWO GIN in relazione a “alcoolici” in classe 33.

La domanda veniva contestata, tramite il deposito di un atto di opposizione, dall’ Instituto dos Vinhos do Douro e do Porto (di seguito “IVDP”) sulla base della denominazione di origine protetta (DOP) “Porto” / “Port” nel territorio del Portogallo.

La Divisione di opposizione dell’EUIPO rigettava l'opposizione, ritenendo che le condizioni inerenti la protezione delle DOP e IGP fissate dall’art. 103 (2) del regolamento No. 1308/2013 non erano state soddisfatte.

L’opponente decideva di appellare la decisione ottenendo una pronuncia favorevole dalla Seconda Commissione di Ricorso dell’EUIPO.

Quest'ultima concludeva che fosse ravvisabile uso diretto della DOP “Porto” e che l'uso del segno PORTWO GIN in relazione a alcoolici in classe 33 sfruttasse la notorietà della DOP ai sensi dell’art 103 (2)(a)(ii) del regolamento No. 1308/2013.

In particolare, la Commissione di ricorso considerava altamente probabile che il consumatore avrebbe associato il marchio richiesto con la DOP. Il marchio PORTWO GIN era infatti in grado di influenzare le scelte dei consumatori inducendoli a credere che gli alcoolici contrassegnati dal marchio PORTWO GIN fossero conformi al disciplinare di produzione della DOP.

Queste argomentazioni sono state confermate altresì nella pronuncia del Tribunale dell’Unione Europea, che con la sua decisione ha rigettato l’azione promossa da Joaquim Jósé Esteves Lopes Granja, accordando tutela alla DOP PORTO contro un caso di indebito sfruttamento della sua notorietà.

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