Chiunque voglia fare attività di impresa - che esso sia il Sig. Rossi, una Start Up, una realtà media o una multinazionale - ha da sempre una necessità primaria: contraddistinguere il proprio prodotto con un nome accattivante che, da un lato incentivi le vendite ed il successo e, dall'altro, permetta al consumatore di identificare l’origine dell’iniziativa rispetto all'offerta delle realtà concorrenti.

Se quest’esigenza è conosciuta sin dagli albori dell’attività economica, la globalizzazione dei mercati, l’imperante avanzata delle vendite e-commerce e l’immediato accesso delle informazioni per i consumatori, hanno reso sempre più necessario scegliere e proteggere in modo accurato e tempestivo il proprio segno distintivo.

Stiamo ovviamente parlando del "marchio", titolo di proprietà industriale che conferisce una veste legale al nome o al logo prescelto consentendone l’utilizzazione esclusiva da parte del titolare.

Un marchio registrato protegge gli sforzi e le scelte imprenditoriali, convoglia una serie di valori cardini per l’impresa e soprattutto permette di impedire che la concorrenza adotti nomi di prodotto o servizio simili o addirittura identici al proprio.

Il marchio rappresenta inoltre un bene immateriale avente valore economico autonomo per l’impresa e come tale può essere ceduto, concesso in licenza, sfruttato commercialmente attraverso svariati progetti (franchising, merchandising, sponsorizzazioni, finanziamenti etc... ). In termini di valori, difatti, il marchio spesso rappresenta il 50-70% del valore intangibile totale, con apici del 90% per i business cosiddetti brand-driven.

Sino ad ora abbiamo fatto riferimento alla declinazione tradizionale del marchio avente ad oggetto un nome o un logo. Tuttavia, con dovute peculiarità e specifici requisiti, possono formare oggetto di marchio anche declinazioni meno convenzionali di segni distintivi quali: la forma di un prodotto (la bottiglia della Coca-Cola vi dice qualcosa?), un particolare suono (chi non riconosce la suoneria Nokia, l’urlo di Tarzan o il respiro di Darth Vader?), sino ad arrivare a colori, profumi o addirittura movimenti.

Fondamentale tutelarsi nei territori dove il marchio è usato o è prossimo l’utilizzo, dove è alto il rischio di contraffazioni e dove è allocata la produzione. Per questo scopo, oltre al deposito di singoli marchi nazionali può aiutare il ricorso al sistema del c.d. marchio internazionale o del marchio dell’Unione Europea. L’adesione da parte dei vari Stati nel mondo ad accordi internazionali comuni ha permesso un buon livello di armonizzazione legislativa in materia.

Tuttavia ogni territorio presenta delle peculiarità e sfide che vanno affrontate con dovuta competenza al fine di tutelare sin dall'origine gli investimenti, le idee ed i progetti futuri che ruotano attorno all'azienda, ad un determinato prodotto di punta o ad una linea commerciale e che possono avere un ruolo chiave determinando il successo e la sostenibilità economica dell’impresa nel tempo.