Danilo De Lorenzo, Gianpiero Coccia

Registrare un marchio o un modello può, in apparenza, sembrare una misura meno efficace per le imprese rispetto alla registrazione di un brevetto. In realtà, studi condotti a livello europeo mostrano come le piccole e medie imprese che decidono di ricorrere a questo tipo di tutela realizzino anche un fatturato per dipendente del 30% superiore a quelle che non lo fanno. Il motivo è che in questo modo la riconoscibilità dei prodotti, ma anche di processi industriali, è superiore e determina anche una superiore fidelizzazione della clientela. Vediamo i vantaggi, con qualche riferimento al settore gomma.

I marchi

I marchi e modelli (o disegni) sono titoli di proprietà industriale che, una volta registrati, assicurano al titolare una garanzia di esclusiva. In assenza di registrazione, la legge non garantisce tutela. Sebbene esistano dei correttivi, come per esempio la normativa in materia di concorrenza sleale, essi non garantiscono la stessa ampiezza ed efficacia dei diritti garantiti dalla registrazione.

Ma marchi e modelli non sono utili solo a questo. I più recenti e qualificati studi hanno dimostrato la loro importanza per l’intera economia europea e per il benessere delle imprese. Una tale dimostrazione sembra quasi scontata quando si parla di brevetti per invenzione, relativi a soluzioni tecniche. Nel caso della registrazione di marchi e design non lo è affatto. E invece gli stessi studi evidenziano come le aziende che provvedono al deposito di marchi e di design possano vantare alcuni parametri di valutazione economica migliori rispetto ad altre che invece non hanno tale abitudine. Per esempio, il rapporto dell’Ufficio Europeo per la Proprietà Industriale, basato su dati provenienti da più di 100 mila aziende europee, evidenzia come il fatturato per ogni dipendente sia di quasi il 30% maggiore per le aziende che depositano marchi rispetto a quelle che non vi provvedono e di oltre il 31% superiore per le aziende che depositano disegni o modelli rispetto a quelle che non lo fanno. E questo vale soprattutto per le piccole/medie imprese.

Tutelare il marchio

Tramite la registrazione di marchio è possibile proteggere i segni distintivi dell’azienda, ossia i segni con i quali l’imprenditore offre sul mercato i propri prodotti o servizi e attraverso i quali permette al consumatore di identificarli, distinguendoli, appunto, da quelli offerti da altre imprese. Il marchio per eccellenza è il nome dell’azienda, utilizzato per identificare a 360 gradi tutta l’attività imprenditoriale. È bene però ricordare che è marchio qualunque segno in grado di identificare e distinguere un determinato prodotto o servizio da quelli dei competitor. Pertanto, una specifica linea di prodotti, una caratteristica o componente comune a più prodotti così come un metodo o un processo produttivo ben possono essere protetti come marchio, purché assolvano alla funzione di distinguerli da altri presenti sul mercato. Si pensi, ad esempio, a un particolare processo, benché segreto, che conferisca alla gomma specifiche proprietà oppure una speciale qualità. Peraltro la legge non pone limiti neanche alla natura in sé del marchio, che nella maggior parte dei casi sarà rappresentato da una parola, ma che eventualmente potrà essere costituito da un insieme di lettere, nomi, disegni o colori, così come forme dei prodotti o loro imballaggio, sino ad arrivare alle tipologie meno comuni, ma comunque previste per legge, quali i suoni, i pattern o gli ologrammi. In virtù del principio di territorialità, un marchio ha valore nel territorio dove è registrato. In questo senso è bene valutare con attenzione gli obiettivi, prendendo in esame la registrazione in particolare sui mercati di principale interesse commerciale, così come in quelli ove il rischio di contraffazioni è più elevato. Merita ricordare a questo proposito che il fenomeno del cosiddetto “trademark-squatting”, ossia la registrazione di marchi da parte di terzi allo scopo di rivenderli al legittimo titolare è purtroppo assai frequente e in alcuni casi obbliga a lunghi e onerosi contenziosi legali, il cui esito rimane incerto.

Il disegno o modello

In estrema sintesi, un design o modello è un titolo di proprietà industriale che tutela l’aspetto di un prodotto: la sua forma, i suoi motivi e colori. Gli strumenti per provvedere alla tutela di un disegno o modello, noti anche semplicemente come "design" sono numerosi e, se ben utilizzati, sotto la guida di consulenti esperti, sono in grado di venire incontro a tutte le esigenze aziendali, anche di costo. Per l’Italia, è possibile depositare una domanda di registrazione di design, singolo o multiplo, ossia contenente uno o più modelli, quando appartenenti alla stessa classe di una speciale classificazione merceologica, nota come Classificazione di Locarno. Ad esempio, le suole in gomma rientrano nella classe 5 e una intera serie o una intera collezione potrebbero essere tutelate in Italia con il deposito di una sola registrazione multipla. Lo stesso potrebbe valere per le guarnizioni di tenuta in gomma, che rientrano nella classe 23. In maniera simile, un modello o disegno comunitario consente la tutela di uno o più modelli tramite il deposito di una sola domanda di registrazione, per tutto il territorio della Comunità Europea. Pertanto, con una singola domanda, è possibile tutelare un mercato vastissimo e al tempo stesso ridurre i costi al minimo.
Inoltre, se sussistono esigenze di tutela che sconfinano oltre la Comunità Europea, il Modello Internazionale, al quale aderiscono oggi oltre 70 Paesi nel mondo, inclusi Stati Uniti, Russia e Giappone, agevola ulteriormente il processo di registrazione ed i relativi costi.
Una registrazione di modello o disegno in Italia o tramite un Modello Comunitario ha una durata di 25 anni dalla data di deposito ed è previsto il pagamento di una tassa di mantenimento quinquennale.

Tanti benefici

La registrazione di un marchio o di un disegno o modello non è solo utile per difendere la propria immagine nel mercato, ma consente anche di accedere a bandi per finanziamenti di progetti a fondo perduto oppure di concedere in licenza le proprie creazioni o i propri segni distintivi a terzi, a fronte di un corrispettivo in royalties. Si pensi, ad esempio, ai mercati esteri in cui non si ha la possibilità di agire in maniera diretta oppure in settori collaterali che non riguardano il business principale dell’azienda. Inoltre la registrazione di un marchio o di un disegno permette di attivare molte tutele accessorie, quali ad esempio le sorveglianze doganali, utili al fine di intercettare e bloccare il traffico di merci contraffatte, così come il controllo delle violazioni sul web, in primis sulle piattaforme di vendita on-line di prodotti, individuando e rimuovendo i riferimenti ai prodotti in violazione dei diritti di esclusiva.

Riconoscibilità e bandi

Oggi la registrazione di un marchio o di un modello o disegno non è più un argomento da sottovalutare, nemmeno nei settori che non fanno del "design" o del "brand" la principale leva di guadagno. Nel caso dei marchi ciò vuol dire proteggere non solo il marchio aziendale, ma ogni altro segno distintivo utilizzato nella prassi commerciale e che serva per identificare una linea di prodotti specifici, una particolare metodologia produttiva, un servizio, piuttosto che un progetto. Nel caso dei modelli o disegni, significa considerare gli aspetti estetici, ad esempio una particolare colorazione del prodotto, che renda riconoscibile e originale il prodotto agli occhi dell’utilizzatore informato, il quale riconoscerà in maniera immediata la qualità e la provenienza del prodotto. Inoltre, ciò renderà più semplice e immediato individuare il prodotto contraffatto.
Gli organi di Stato e le Regioni, inoltre, periodicamente pubblicano bandi per la valorizzazione degli asset immateriali, che prevedono il finanziamento a fondo perduto di parte dei costi sostenuti per proteggere i propri marchi o brevetti oppure dei costi per la realizzazione dei progetti ad essi connessi.