15 giugno 2020 Brevetti Matteo Mozzi

Al giorno d’oggi, i diritti di proprietà intellettuale rappresentano un valore fondamentale nell'asset di una società. Tuttavia, essendo diritti intangibili, il loro valore viene spesso erroneamente sottovalutato dagli imprenditori.

Va detto, infatti, che se ben gestiti e protetti questi diritti possono contribuire in maniera davvero rilevante alla crescita economica di una qualsiasi attività imprenditoriale piccola o grande che sia. Basti pensare, ad esempio, che ad oggi il marchio Apple è valutato ben 178 miliardi di dollari ed il suo valore è in continua crescita.

Pertanto, uno degli errori da non commettere quando si inizia una qualsiasi attività imprenditoriale è proprio quello di non investire denaro nella registrazione e successiva protezione dei diritti di proprietà intellettuale, come marchi, disegni industriali, brevetti e copyright.

Va detto però che, soprattutto per gli imprenditori che si sono appena affacciati a questo mondo, orientarsi tra questi diritti può essere davvero complicato e confusionario. Proprio per questo motivo è sempre consigliabile affidarsi alle mani esperte di professionisti che possano guidare e aiutare nell'investire i soldi dell’impresa nella maniera più giusta e oculata possibile evitando, in tal modo, di incorrere in inutili sprechi di denaro.

Come capire se la nostra idea è originale?

Prima di registrare un marchio o un brevetto è molto importare verificare se l’idea che abbiamo avuto è o meno originale, nello specifico se esiste già un brevetto identico o similare al nostro o se la nostra invenzione è nuova e possiede carattere inventivo evitando, in tal modo, di incorrere in rischi economici anche piuttosto rilevanti ed investendo tempo in ricerche scientifiche e/o tecniche già brevettate.

Uno dei metodi sicuramente più efficaci per evitare questo tipo di rischi è quello di effettuare una ricerca di anteriorità per i brevetti.

Che cos'è una ricerca di anteriorità e perché effettuarla

Occorre precisare in primo luogo che, in un mondo sempre più globalizzato come quello in cui viviamo, le aziende, soprattutto quelle con spiccata vocazione innovativa, proteggono le loro invenzioni ancor prima dell’effettivo utilizzo nel mercato delle stesse al fine di evitare di perdere il cosiddetto requisito della novità, in assenza del quale l’invenzione non sarebbe più brevettabile. Proprio per questo motivo tali invenzioni restano “sconosciute” ai più ed è estremamente difficile individuarle se non attraverso l’utilizzo di ricerche effettuate tramite banche dati brevettuali create a tale scopo.

Infatti, spesso può capitare che l’inventore pensi che la sua idea sia originale e dunque brevettabile perché non esiste altro prodotto identico sul mercato ma spesso non è così. Pertanto, è sempre opportuno procedere con una preventiva verifica sullo stato dell’arte.

Ma cosa si intende per stato dell’arte?

Lo stato dell’arte comprende tutto ciò che è stato reso pubblico attraverso una descrizione scritta, orale o attraverso l’utilizzo di qualsiasi altro mezzo di divulgazione (internet, presentazione per fini educativi etc..) prima della data di deposito della domanda di brevetto.

Lo stato dell’arte può essere verificato attraverso una ricerca chiamata appunto ricerca di anteriorità dei brevetti grazie alla quale è possibile stabilire se la nostra invenzione possiede i requisiti essenziali della novità e dell’attività inventiva (oltre a quello della applicabilità industriale) e, pertanto, se è opportuno o meno proseguire ad investire nella stessa.

Per fare ciò, è possibile servirsi di siti internazionali che contengono enormi banche dati all'interno delle quali vengono conservati milioni di dati relativi a brevetti di tutto il mondo e alle loro rivendicazioni.

Le banche dati più importanti, diffuse e ad accesso gratuito, sono Espacenet che viene messa a disposizione dalla EPO (Ufficio Europeo dei Brevetti) e Patentscope, accessibile dal sito internet della WIPO (Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale). Entrambi consentono l’accesso alle domande di brevetto europeo ed internazionale fin dal giorno della pubblicazione, oltre che ai documenti relativi alle domande di brevetto presentate presso gli uffici nazionali esteri e regionali. Su queste banche dati si possono effettuare ricerche in molte lingue utilizzando criteri differenti come ad esempio parole chiave relative all'oggetto dell’invenzione o il nome dei titolari dei titoli di proprietà industriale.

Va detto però che, soprattutto per persone inesperte, la ricerca di anteriorità sui brevetti è piuttosto complicata. In primo luogo perché inserendo parole chiave non sempre si ha la certezza di trovare tutte le invenzioni relative a quell'ambito di applicazione (se per esempio usiamo come parola chiave “bottiglia” altri potrebbero aver brevettato qualcosa di molto simile usando una parola diversa come ‘barattolo') ed inoltre, perché spesso riuscire a comprendere con esattezza i risultati di dette ricerche può essere davvero complicato per persone non esperte del settore.

Libertà di attuazione o freedom to operate: che cos'è e da cosa ci tutela

Occorre specificare, tuttavia, che la ricerca di anteriorità da sola non sempre permette di avere certezze in merito alla libertà di attuazione o “freedom to operate” (FTO).

Ma cos'è in realtà la libertà di attuazione e perché è tanto importante capire se la si ha prima di investire il proprio denaro nella ricerca e sviluppo di un nuovo prodotto?

Ebbene, questo tipo di ricerca è diversa dalle altre che sono volte a verificare la brevettabilità di un prodotto. Infatti, lo scopo del “freedom to operate” (FTO) è quello di verificare, attraverso un’accurata ricerca della letteratura brevettuale relativa al prodotto, l’opportunità o meno di investire risorse finanziare nell'ambito della ricerca e sviluppo di un nuovo prodotto da mettere sul mercato senza ledere diritti brevettuali altrui.

Il tutto, naturalmente, al fine di evitare di dover pagare danni a terzi per contraffazione o di dover ritirare dal commercio un prodotto già messo in vendita e sul quale si è investito del denaro e tempo in ricerche scientifiche. Va ricordato infatti, che per incorrere in una violazione di diritti di proprietà intellettuale non è necessario che ci sia la consapevolezza di violare un diritto altrui.

In conclusione

Quando si ha intenzione di iniziare un’attività imprenditoriale è fondamentale investire nella registrazione e protezione dei diritti proprietà intellettuale con lo svolgimento delle summenzionate ricerche fin dall'inizio. È altrettanto importante che tali attività vengano svolte con il supporto di esperti del settore che abbiano conoscenza dei cosiddetti “trucchi del mestiere” e che possano trovare le soluzioni più adeguate ai problemi che di volta in volta si presenteranno nel percorso di costruzione di una realtà industriale al passo con i tempi.

Per maggiori informazioni sul FTO leggi anche l'articolo: "Prevenire è meglio che curare: l'utilità del Freedom to Operate"

 

 

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Articolo di: Matteo Mozzi