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Patent Index 2024: l’Italia punta sul brevetto unitario

Scritto da Valerio Verdecchia | 4-apr-2025 14.40.56

L’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) ha pubblicato i dati del Patent Index 2024, che analizza l’andamento delle domande di brevetto europeo presentate nell’ultimo anno. Dopo un lungo periodo di crescita costante, l’Italia segna una lieve battuta d’arresto ma continua a dimostrare una strategia sempre più matura e strutturata nel campo della protezione della proprietà intellettuale, in particolare attraverso il ricorso al nuovo sistema del brevetto europeo con effetto unitario.

Domande in calo, ma posizionamento strategico solido

Nel 2024, l’Italia ha presentato 4.853 domande di brevetto europeo, in calo del 4,5% rispetto alle 5.082 del 2023. Si tratta di un dato che interrompe un trend positivo decennale (come evidenziato nel grafico storico 2015–2024), ma che non intacca il posizionamento complessivo del Paese, che si conferma all’11° posto nel mondo e al 5° tra gli Stati membri dell’UE, dietro a Germania, Francia, Paesi Bassi e Svezia.

Il grafico mostra il numero totale di domande di brevetto presentate all’EPO¹ dall’Italia.

Source: EPO.
Status: 3.2.2025.

1 Le domande di brevetto europeo includono sia le domande europee dirette, sia le domande internazionali (PCT) che sono entrate nella fase europea durante il periodo di riferimento (Euro-PCT).

Forte adesione al brevetto unitario

Nonostante la flessione, l’Italia si distingue per l’alto tasso di adozione del brevetto europeo con effetto unitario, con 1.666 richieste presentate nel primo anno e mezzo di operatività del nuovo sistema (entrato in vigore il 1° giugno 2023). Un risultato che colloca l’Italia al secondo posto tra i Paesi EPO per numero di richieste, dietro solo alla Germania. Questo dato evidenzia una crescente consapevolezza da parte delle imprese italiane sull'importanza di strumenti di protezione più estesi, efficaci e coerenti con le dinamiche del mercato europeo.

I settori più attivi nella brevettazione italiana

Nel 2024, i settori tecnologici con il maggior numero di domande da parte di richiedenti italiani sono stati:

  • Trasporti: 9,3% del totale, spinto da innovazioni nella mobilità elettrica e nell’automotive avanzato;
  • Handling e movimentazione: 9,0%, che include tecnologie di logistica, imballaggio e automazione industriale;
  • Macchinari generici: 6,8%
  • Tecnologie mediche: 5,9%
  • Macchine elettriche ed energia: 5,6%, in crescita grazie allo sviluppo di soluzioni per l’efficienza energetica e le batterie;
  • Ingegneria civile (5,5%), farmaceutico (4,2%) e beni di consumo (4,1%) completano il quadro dei comparti più attivi.

Interessante notare anche comparti emergenti o altamente specializzati come elementi meccanici, strumentazione di misura, biotecnologie e chimica dei polimeri, che confermano la forte vocazione manifatturiera e ingegneristica del sistema industriale italiano.

Source: EPO.
Status: 3.2.2025.

I principali protagonisti della brevettazione italiana

Tra i Top 10 richiedenti italiani all’EPO nel 2024, spiccano nomi noti dell’industria nazionale:

  1. Coesia S.p.A. – 179 domande

  2. Ferrari S.p.A. – 143 domande

  3. Iveco Group – 56 domande

  4. Leonardo S.p.A., Pirelli & C. S.p.A. – 45 domande ciascuna

  5. Seguono Brembo, Chiesi Farmaceutici, SACMI, Manitou BF e Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia.

Questa classifica riflette la varietà e l’eccellenza di un tessuto produttivo che va dall’automazione alla mobilità, dalla farmaceutica alla meccanica di precisione.

Dal punto di vista territoriale, le regioni italiane più attive nel 2024 sono state:

  • Lombardia: leader nazionale con 1.356 domande (28% del totale italiano)

  • Emilia-Romagna: 723 domande

  • Veneto: 567 domande

  • Piemonte: 452 domande

  • Toscana: 362 domande

Conclusioni

Il Patent Index 2024 fotografa un momento di transizione per l’Italia: il rallentamento nel numero di domande è evidente, ma si accompagna a una crescente qualità e consapevolezza strategica nella tutela delle invenzioni. La forte adesione al sistema del brevetto unitario e la presenza di attori industriali di primo piano evidenziano un ecosistema innovativo che, pur tra le difficoltà, guarda con determinazione alla competitività europea e internazionale.