3 giugno 2019 Articoli Lisa Pozzebon

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Il Vinitaly è, per il vino, la fiera italiana per eccellenza oltre ad essere uno dei più importanti eventi del settore a livello internazionale. 

 È un evento dalla lunga storia considerato che quest’anno è ricorsa la sua 53° edizione. Quest’ultima si è rivelata particolarmente importante sia in termini di crescita del numero delle aziende partecipanti, delle presenze e dei buyer soprattutto provenienti da USA, Regno Unito, Cina, Canada e in particolare Giappone. 

Negli anni ho notato una proposta sempre maggiore di vini biologici da parte dalle aziende. A conferma del crescente peso commerciale del biologico (e forse di un nuovo interesse per i temi ambientali) quest’anno è stato allestito un padiglione interamente dedicato ai vini bio. 

Al di là di novità e tendenze, quello che in ogni caso non manca mai al Vinitaly è l’atmosfera festosa e gioiosa in un letterale crescendo di profumi, odori e colori. 

 Né mancano i colori e le forme dei tanti marchi delle aziende e dei loro prodotti. C’è grande consapevolezza nel settore dell’importanza straordinaria del marchio come strumento per contraddistinguere la propria azienda e i propri vini tra i molti presenti nel mercato. 

Infatti numerosi sono i clienti della nostra azienda che partecipano a questa fiera. Così recarsi al Vinitaly è una bella occasione per salutarli ed in particolare per incontrare quelli più lontani. A volte è un saluto veloce tra i loro numerosi appuntamenti; altre volte c’è tempo per una chiacchierata gustando i loro vini e, da qualche tempo, le loro birre. 

Devo dire che quella al Vinitaly è una giornata intensa: molta folla, molte voci, molti volti, molti passi. Ma parteciparvi è un po’ una festa e soprattutto un modo diverso di esplorare il lavoro, da un punto di vista più caloroso e ricco di relazioni umane.