Davide Zanardelli, Patent Attorney a Brescia
"Varietà, a livello professionale: è necessario crescere e acquisire competenze legali che non appartengono all'estrazione ingegneristica e a livello personale, attraverso l’offerta di una serie di iniziative che fanno capo al welfare aziendale."
“E tu che lavoro fai?” è un progetto Jacobacci che ha l’obiettivo di raccontare le storie e le professionalità che rendono unica la nostra azienda.
In questo video, Davide Zanardelli, Patent Attorney presso la sede di Brescia, condivide il suo percorso di crescita professionale, mettendo in luce la varietà delle esperienze lavorative in Jacobacci. Inoltre, esprime il suo orgoglio nel parlare del welfare aziendale e dell’attenzione al benessere dei collaboratori.
Vedrai un brevetto mondiale, farai il lavoro che faceva Einstein. Questi erano gli stereotipi, i pregiudizi che hanno affollato la mia mente la prima volta che ho sentito parlare del lavoro di consulente brevetti.
Da buon ingegnere pensavo che la naturale vocazione fosse quella di fare il progettista in un ufficio tecnico. E così è stato per circa un anno, dopo il conseguimento della mia laurea, ho lavorato in un'azienda metalmeccanica bresciana che si occupava della progettazione e del dimensionamento di componenti meccanici nel settore tecnico dell’Oil & Gas. Ma non mi piaceva, non assecondava la mia aspirazione professionale e soprattutto la differenza tra mondo accademico e mondo lavorativo era netta e quindi ho cercato qualcosa d’altro.
Io sono Davide Zanardelli, ho 35 anni e ho conosciuto la Jacobacci nel 2018, rispondendo a un'offerta di lavoro promossa dall'Università degli Studi di Brescia. In particolare, era richiesto come ruolo un consulente brevetti, ma io di brevetti non sapevo assolutamente nulla. Avevo recuperato giusto qualche informazione online. Poco dopo, il colloquio è stato felicemente superato, sono stato assunto con la qualifica di consulente brevetti. Una qualifica abbastanza generica all'inizio, perché mi hanno spiegato che era un percorso che si articolava su più anni e richiedeva una formazione continua. In particolare, era necessario passare prima un esame italiano per diventare mandatario brevemente italiano e successivamente la formazione sarebbe proseguita superando anche un esame europeo per diventare European patent attorney, ossia mandatario brevetti europeo. Al momento sono solo mandatario italiano.
Fin da subito sono stato affiancato a colleghi senior che mi hanno preso per mano e mi hanno accompagnato mentre muovevo i primi passi nel mondo della proprietà intellettuale. Ho iniziato a scrivere fin da subito i primi testi brevettuali. Ho incontrato aziende che ci presentavano i loro prodotti per sapere se potessero essere oggetto di brevettazione. Ho curato il contraddittorio epistolare con gli esaminatori per cercare di portare a concessione un brevetto. I colleghi sono stati per me sicuramente una guida, oltre che un supporto. E adesso che ho qualche anno di esperienza, a mia volta sono una figura di riferimento per i colleghi junior, anche se il traguardo della mia formazione professionale è ancora ben lontano.
Varietà. Questa è la parola che cercavo e questo è quello che sono riuscito a trovare in Jacobacci. Una varietà che si articola su tanti livelli. Sicuramente a livello professionale, perché è necessario crescere e acquisire competenze legali che normalmente non appartengono all'estrazione ingegneristica. Una varietà anche nella vita di tutti i giorni, perché mi trovo a confrontarmi con settori tecnici differenti, inventori, prodotti nuovi ed è giorno dopo giorno uno stimolo, una crescita continua. Varietà anche a livello personale.
Jacobacci, infatti, è molto attenta al benessere dei suoi collaboratori, offre una serie di iniziative che fanno capo al welfare aziendale e tra questi segnalo i Summer Camp, che sono dei campi scuola organizzati per i figli dei collaboratori. Diventerò papà a giugno e, come potete immaginare, è un argomento che a me sta molto a cuore.
Da buon ingegnere meccanico ho sempre pensato che la vita fosse “bianco o nero”, “giusto o sbagliato”. In Jacobacci, avendo a che fare con invenzioni e con ambienti e persone così diverse, ho imparato che in realtà è una meravigliosa tavolozza di colori e mi piace. E per chi se lo stesse ancora chiedendo, il brevetto mondiale non esiste!
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