Francesco Chimini, Partner e Italian and European Patent Attorney di Jacobacci & Partners, dialoga con Massimo Ferrari, founder di Bikef srl, in merito alla strategia intrapresa per tutelare e valorizzare, attraverso i brevetti, il suo innovativo sistema di ricarica per biciclette elettriche.
L'intervista
FC: Il mondo delle biciclette elettriche ha un nuovo player: è la Bikef dell’amico Massimo Ferrari.
Ci troviamo nel cuore della Franciacorta, in una bellissima serra bioclimatica perché Massimo Ferrari in realtà gestisce un’officina che realizza manufatti in ferro.
FC: Visto che sei un imprenditore in tutt’altro settore, da dove nasce questo progetto, questi sistemi di ricarica di biciclette elettriche?
MF: In realtà c’è un collegamento perché la nostra volontà è quella di costruire arredo urbano legato all’utilizzo delle bicilette elettriche. Io, inoltre, sono uno sportivo e sono appassionato di biciclette elettriche e mi è capitato più volte di muovermi su percorsi e non trovare punti di ricarica per le stesse. Nella fase di analisi ci siamo accorti che non c’è uno standard per la ricarica delle biciclette.
FC: Giusto! In effetti è così. E quindi, come avete risolto?
MF: Innanzitutto ci siamo focalizzati sul cavo di ricarica: di piccole dimensioni che il ciclista porta con sé. Inoltre, abbiamo poi sviluppato questa colonnina da mettere all’esterno, che potesse permettere la ricarica in condizioni di sicurezza: anche sotto la pioggia, sotto il bagnato. E che fosse in grado di leggere e di capire i protocolli di ricarica delle varie biciclette.
FC: È un progetto ambizioso e assolutamente al passo con i tempi.
MF: Nello stesso concetto della ricarica per le autovetture, per cui l’utilizzo dell’applicazione, una geolocalizzazione della bicicletta, il controllo delle colonnine sul territorio.
FC: Il pagamento con l’app, anche.
MF: Il pagamento con l’applicazione, corretto!
FC: Ora veniamo al tema dei brevetti. Perché hai deciso di rivolgerti a Jacobacci?
MF: Innanzitutto per capire se la nostra idea fosse un’idea brevettabile.
FC: I brevetti della concorrenza non risolvevano, in realtà, i problemi che tu invece sei riuscito a risolvere col tuo sistema.
MF: Erano brevetti limitati solo ad alcuni servizi. Noi abbiamo invece approfondito: oltre che la parte, diciamo, hardware, c’è anche la parte software e grazie a Jacobacci abbiamo diviso i brevetti, non in un unico brevetto ma in più brevetti.
FC: Il tuo modello di business, è anche basato sulla concessione dei tuoi brevetti in licenza a terzi soggetti.
MF: Ad oggi noi abbiamo installato un piccolo numero di colonnine di ricarica per le bicilette elettriche. Non potremo mai riuscire ad istallarlo su un vasto territorio come quello, non solo nazionale, ma quello europeo.
Il brevetto è per tutelare, sì, il nostro prodotto ma per anche per trovare dei partner a cui dare in licenza il nostro sistema per più territori. In modo tale che il ciclista possa muoversi con facilità.
FC: L’utilizzo della bicicletta elettrica comporta tanti vantaggi.
MF: La bicicletta elettrica è un mezzo di trasporto a impatto quasi zero e concorderai con me che lasciare la macchina in garage fa bene alla salute, oltre che all’ambiente.