Innegabile il fascino di un lentissimo joystick che impiegava qualche secondo a far passare il cursore da un lato all'altro di uno schermo, mentre una piccola astronave viola, lassù, se la filava via intatta. Fascinoso, perché tanto, oggi, possiamo lavorare con strumenti rapidi e, come usa dire, user-friendly. L'interfaccia grafica può essere davvero un capolavoro artistico e, allo stesso tempo, un capolavoro di intuitività. Posto che molto spesso è sviluppata per superfici limitate come lo schermo di uno smart-phone, davvero non è affatto banale trovare il miglior compromesso fra utilità, comodità, immediatezza della comunicazione e bell'aspetto.

Per fortuna, tutto ciò può essere tutelato. Ci viene in soccorso, ancora una volta, la tutela mediante modello ornamentale, come "Screen displays and Icons" nome attribuito alla classe 14-04 introdotta nel 2003 dalla 8° Classificazione di Locarno. Come sempre, si tratta di uno strumento di difesa, da inserirsi in una ragionata e consapevole strategia e da accompagnarsi eventualmente alla protezione via marchio o copyright. Non che la tutela brevettuale sia esclusa a priori. Per questa, infatti, è necessario qualche ragionamento che punti su considerazioni tecniche come, ad esempio, la modifica dell'aspetto di un'icona in relazione alla frequenza di uso di una determina app, elevandosi così dall'etichetta di "presentazione di informazioni".

Nulla va tralasciato; come sempre, infatti, più è ricco "l'arsenale di titoli di IP", più a bada se ne sta la concorrenza, che come sapete meglio di me, tutto copia! Di certo, le interfacce grafiche non sono una novità degli ultimi tempi, ma la loro importanza e il conseguente investimento dedicato a questo aspetto tecnico-commerciale è senz'altro cresciuto enormemente. Così, le normative dei vari uffici brevetti hanno rotto il muro di diffidenza verso questo nuovo oggetto di tutela, chi più chi meno timidamente, consentendo di tutelare via via sempre più aspetti.

Permane qualche accortezza quando si ricerca la tutela in diversi Paesi, perché alcuni potrebbero richiedere la versione in bianco e nero, oppure potrebbero ammettere il deposito di più immagini che, come in un cartone animato "vecchio stile", mostrano l'evoluzione del disegno nel tempo (dynamic or animated GUI), ben specificando che spetta al richiedente indicare la corretta sequenza delle immagini o descriverne il significato (alla faccia dell'intuitività!).

Altrove, invece, sopravvive ancora l'antipatico requisito di dover includere nella protezione anche lo schermo, del tablet, pc o smart-phone, che mostra la GUI o sul quale la GUI viene visualizzata. Se quando ne fu introdotta la protezione ne furono registrate circa una sessantina e dopo 15 anni circa quasi duemila solo in ambito comunitario, il successo delle interfacce grafiche e delle icone è subito detto. Come chiudere, ora, se non con una "faccina"? ;-)