La consapevolezza e la valorizzazione della proprietà intellettuale consentono alle aziende di ottenere significativi risparmi fiscali. Attraverso il Patent Box è possibile ottenere una parziale esenzione dei redditi che derivano dall'utilizzo di alcuni beni immateriali, come i brevetti e il know how. 

Come noto, la proprietà intellettuale rappresenta un fondamentale strumento per tutelare l’innovazione e il vantaggio competitivo dell’azienda; uno strumento talora impegnativo e costoso, ma senza dubbio indispensabile nelle odierne dinamiche concorrenziali. L’opportunità di avvantaggiarsi degli strumenti della proprietà intellettuale (brevetti, modelli di utilità, design; ma anche copyright sul software e segreti aziendali) dipende da numerosi fattori e scelte strategiche, ma può oggi contemplare anche un vantaggio di natura fiscale di grande interesse per le imprese. Da qualche tempo l’ordinamento italiano si è dotato – in linea con i sistemi di altri paesi europei e non solo – di una disciplina che agevola, tramite meccanismi di deducibilità fiscale, una parte del reddito d’impresa derivante dallo sfruttamento dei beni immateriali: brevetti, modelli di utilità, design, copyright sul software e segreti aziendali – il c.d. Patent Box. Tale regime, introdotto con la legge di stabilità 2015, ha subito varie modifiche ed integrazioni ed è oggi “a sistema”, nel senso che si è consolidato e definisce un quadro chiaro ed esaustivo della disciplina.

La legge prevede un’agevolazione per una parte dei redditi derivanti dall'utilizzo e dallo sfruttamento dei beni immateriali. L’impresa può accedere a tale regime qualora:

  • produca reddito in Italia;

  • sostenga spese di ricerca e sviluppo (tra le quali rientrano le spese sostenute per l’ottenimento e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, ad esempio per la brevettazione);

  • sia titolare o utilizzi beni immateriali;

  • sfrutti i beni immateriali, o direttamente (cioè sfruttando la proprietà intellettuale nell'ambito della propria attività produttiva) o indirettamente, cioè concedendo a terzi (tipicamente, con una licenza) lo sfruttamento dei diritti, previo corrispettivo.

L’impresa che soddisfi i requisiti può esercitare un’opzione irrevocabile, della durata rinnovabile di cinque anni, per agevolare una quota del proprio reddito derivante dallo sfruttamento dei beni immateriali. Nel caso di utilizzo diretto – prevalente nella maggior parte delle imprese – è possibile concordare, nell'ambito di una procedura di ruling con l’Agenzia delle Entrate, le modalità di calcolo e la quantificazione del beneficio fiscale, sulla base di alcuni metodi di attribuzione del reddito allo sfruttamento dei beni immateriali. 

I vantaggi fiscali

Dopo alcune iniziali incertezze, anche legate alla complessità della materia, il Patent Box consente oggi alle imprese
innegabili e consistenti vantaggi. Come riportato anche dalla stampa nazionale, numerose sono le imprese che hanno potuto “detassare” i propri redditi in misura assai significativa, nell'ordine di alcuni punti percentuale rispetto al fatturato realizzato; così ad esempio, l’impresa A (fatturato 85 milioni, utile di 12 milioni) ha ottenuto un risparmio fiscale pari a 900mila Euro per il primo anno, l’impresa B (fatturato 10 milioni, utile 600mila Euro) ha avuto un beneficio pari a 65 mila Euro per il primo anno. In tutti i casi il beneficio si ripete per l’intero quinquennio, restano fermi i criteri di calcolo – ovviamente possono cambiare fatturato e utile dell’azienda. Il primo passo per poter accedere a questo regime di agevolazione fiscale è costituito da una corretta ed accurata mappatura dei beni immateriali dell’azienda, e delle specifiche modalità del loro sfruttamento. In questo ambito, è possibile distinguere tra i diritti di proprietà intellettuale che godono di una protezione formale, attraverso una registrazione concessa dall'amministrazione (brevetti, modelli di utilità, design) e i diritti invece privi di titolo formale (il diritto d’autore per il software e i segreti aziendali o know how), la cui sussistenza deve essere accertata con un’analisi di natura tecnico-giuridica, necessariamente condotta da consulenti qualificati.

I beni agevolabili

L’esperienza maturata in questi primi anni di applicazione del Patent Box ha dimostrato che moltissime aziende che esercitano attività produttiva sono titolari di beni immateriali agevolabili; anzitutto i brevetti, ma anche e soprattutto il know how, cioè l’insieme delle informazioni e delle esperienze tecnico-industriali acquisite e sviluppate dall'azienda e mantenute in regime di segretezza. La quotidiana attività professionale ha palesato come questo bene intangibile sia  stato spesso sottovalutato, erroneamente, dagli imprenditori.

Vi sono invece settori, e quello della plastica è certamente uno di questi, nei quali l’innovazione di processo ha un ruolo concorrenziale decisivo che può ora nel Patent Box trovare un motivo di valorizzazione anche fiscale. Certamente, si tratta di una categoria giuridica che richiede un’analisi specifica, proprio perché la sussistenza di tali diritti dipende dal soddisfacimento di alcuni requisiti giuridici; accertata la presenza di tali requisiti, è poi possibile dimostrare che proprio grazie a quel know how l’azienda raggiunge obiettivi di redditività migliori di quanto non avverrebbe qualora si operasse invece senza poter usufruire di alcun bene immateriale.

In sintesi, dunque, il regime del Patent Box testimonia della volontà del legislatore di premiare le aziende virtuose attraverso il riconoscimento - che si traduce in un consistente risparmio fiscale - degli sforzi investiti nella ricerca e sviluppo, da un lato, e nelle modalità di protezione di tali sforzi, ottenuti tramite la proprietà intellettuale, dall'altro. 

A tale categoria va iscritto anche il know how, certamente presente in larga parte del settore manifatturiero, e nel settore della plastica in particolar modo, ma spesso sottovalutato, quanto alla sua importanza ed alle buone prassi giuridiche per poterlo tutelare adeguatamente. In base ai dati diffusi dall'Agenzia delle Entrate, il ricorso all'opzione del Patent Box basata sul know how è cresciuto notevolmente, anche grazie al fatto che sono ormai acquisiti alcuni metodi di valutazione sulla sua sussistenza e di analisi del contributo economico alla formazione del reddito agevolabile. Il Patent Box rappresenta dunque una grande opportunità per le imprese. Per coglierla, è necessario tuttavia acquisire consapevolezza del proprio patrimonio immateriale, e mettere a sistema all'interno dell’impresa tutte le misure più opportune affinché tale patrimonio sia salvaguardato adeguatamente. Se fino a pochi anni fa tale regola costituiva una buona prassi, essa è oggi un vero e proprio must per le aziende che vogliono ottenere un concreto ritorno economico in termini di risparmio fiscale.