22 febbraio 2021 Marchi, Brevetti, Disegni, PMI Lamberto Coppa

Recentemente EUIPO e EPO hanno pubblicato uno studio congiunto che indaga sulle possibili connessioni tra le performance del business e diritti di proprietà intellettuale nel periodo 2007-2019 su oltre 127 aziende europee in 27 stati membri.

Questo studio non solo conferma le evidenze già mostrate nel 2016 sul successo delle aziende che hanno investimenti IP sopra la media e che rappresentano il 29% dell’occupazione complessiva ed il 45% del PIL europeo.

Altri risultati sono ancor più significativi: esiste una correlazione positiva tra le aziende che investono in proprietà intellettuale e quelle che non lo fanno. Addirittura la differenza in termini di fatturato per addetto è pari al 55% ed è verificato per quelle che hanno almeno un brevetto (+36%), un design (+32%) e un marchio (+21%).

Lo studio evidenzia che questa tendenza si rafforza quando ci si riferisce alle PMI, in cui l’accelerazione del business sale al 68% per quelle che investono in proprietà intellettuale. Se consideriamo infine che solo il 9% delle PMI prese in considerazione possedeva almeno un brevetto, un design o un marchio, è facile immaginare l’enorme opportunità di crescita che può arrivare per questa tipologia di business grazie ad investimenti in IP.

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