“15 verticale, 6 lettere: dipartita del Regno Unito dall’Unione Europea”. Dopo essere stata votata nel lontano 23 giugno 2016, dal 1 febbraio 2020 Brexit è finalmente realtà. ‘Finalmente’ senza alcuna implicazione sentimentale, ma solo perché risolve un’innegabilmente lungo periodo di incertezza.

La gestione dei titoli di Proprietà Industriale è una delle problematiche, certo non la più importante e probabilmente non delle più note, ma pur sempre una delle tantissime da affrontare. Di fatto, il design comunitario, così come il marchio comunitario, era uno dei pochi strumenti di Proprietà Industriale che consentiva una protezione, in tempi rapidi e con una procedura relativamente semplice, su tutto il territorio dell’Unione Europea. Un sistema molto sfruttato, di successo.

La Brexit ha così introdotto una novità, che interessa chi ha molti interessi in UK. Infatti, il deposito di un modello comunitario non coprirà più il Regno Unito e sarà necessario procedere in parallelo con un deposito nazionale inglese (o, per essere più corretti, UK).

Per quanto riguarda, invece, gli effetti della Brexit su un portfolio di design comunitari già esistente, è prevista da parte dell’UKIPO (l’Ufficio Marchi e Brevetti UK) una conversione dei circa 700.000 design comunitari registrati e pubblicati in “comparable” design nazionali. Ma non subito! A gennaio 2021 (quando il 2020 sarà l’anno vecchio finito ormai). Dal 1 febbraio 2020 ad allora, salvo improbabili ed indesiderate (almeno, così dicono) estensioni, è previsto un periodo di transizione, che garantisce l’applicazione del diritto dell’UE nel territorio del Regno Unito.

La conversione dei design registrati dovrebbe richiedere minimi interventi burocratici (evviva!) da parte del titolare, al quale verrebbe addirittura offerta la possibilità di rinunciarvi. Il regime di rinnovo, in seguito, dovrebbe seguire la prassi UK.

Per tutte le pratiche depositate e non ancora concesse o non ancora pubblicate sarà offerta al titolare la possibilità di richiedere la stessa protezione in UK. Anche qui, non subito! Con calma, più o meno entro il settembre dell’anno prossimo.

Quanto previsto per i modelli comunitari, vale ugualmente per i modelli internazionali designanti l’UE. Inoltre, viene mantenuto il riconoscimento dei diritti in relazione a design non registrati sorti entro fine anno. Il consiglio, in questa moltitudine di scenari, è di confrontarsi con il proprio consulente di fiducia.

La primavera è arrivata, accompagnata da qualche fioritura un po’ anticipata di magnolie e forsizie. Non manca altro che sbocci una fresca creatività che, di questi tempi, non può che salvare l’anima.